Georges Méliès, fotogrammi da Viaggio nella Luna, 1902

capitolo 7
Il cinema sulla Luna

Nel 1895 i fratelli Auguste (1862-1954) e Louis Lumière (1864-1948) presentarono la loro invenzione: le cinématographe inaugurando il cinema come lo consociamo noi. Era un apparecchio che registrava su pellicola e funzionava da proiettore rendendo i filmati fruibili a più persone contemporaneamente, a differenza del predecessore kinetoscopio visibile ad una persona per volta.

 

Cosa filmarono i fratelli Lumière, i primi registi della storia del cinema? Se Niépce, l'inventore della fotografia, puntò la camera ottica fuori dalla sua finestra, lo stesso fecero i Lumière che presero la cinepresa e si misero all'uscita delle loro officine per filmare i lavoratori mentre uscivano. Con lo stesso sguardo verista ripresero l'arrivo del treno alla stazione, una partita di bocce, la corsa coi sacchi, i momenti familiari... tutta una serie di spezzoni della vita quotidiana unita ai loro viaggi in Europa, Oriente e Africa. Un'idea di cinema attento alla realtà che potremmo definire documentaristico.

 

Nel frattempo Georges Méliès (1861-1938) era un mago illusionista che assistette alla prima proiezione dei fratelli Lumière dove intuì l'enorme possibilità del cinema. Provenendo dal mondo dell'illusionismo vedeva nel cinema la realizzazione dell'impossibile: avrebbe potuto scomparire e riapparire, moltiplicarsi, ingrandirsi, esplodere, lanciare un missile sulla Luna...  per capire basta vedere uno dei suoi primi film: L'homme orchestre del 1900. Trucchi resi possibili solo nel cinema impressionando più volte la pellicola, utilizzando delle mascherine e bloccando e riprendendo la registrazione.

Méliès è l'inventore degli effetti speciali e del cinema fantastico (il suo capolavoro è Viaggio nella Luna del 1902 ispirato al romanzo di Jules Verne). Un cinema che è finzione.

Il recente film Hugo Cabret di Martin Scorsese ruota attorno al personaggio di Méliès.

 

I fratelli Lumière pensarono che il cinema fosse una moda passeggera e si dedicarono alla fotografia inventando nel 1903 la fotografia a colori. Méliès, nonostante i suoi film fossero proiettati in tutto il mondo, fallì non avendo pensato di farsi pagare per ogni proiezione invece che unicamente per la copia di film venduta.

 

Se il cinema nacque coi fratelli Lumière  come presa diretta del mondo, è il cinema fantastico e di svago di Méliès che ha trionfato. Il genere documentario non viene visto come una tipologia di film ma addirittura come qualcosa a parte e per pochi.

Se il cinema dev'essere un momento di svago, al contrario la fotografia è stata rinchiusa al solo documentare: guai se è finta o post-prodotta come hanno dimostrato anche alcuni casi editoriali. Nel senso comune la fotografia non può permettersi di astrarsi dalla realtà così come il cinema non può permettersi di essere reale: nati l'uno dopo l'altro a ciascuno è stato dato un ruolo sociale specifico.